Lettore medio

Nina sull’Argine (Veronica Galletta)

In cantiere come nella vita, alla base ci sono solo problemi di comunicazione. Forse era stato questo il problema fra lei e Pietro, di vocali aperte e chiuse, e dialetti tronchi. Scaccia il pensiero di Pietro. È troppo bello il lavoro che sta vedendo adesso, bisogna goderselo, ha una concretezza ammaliante, la stessa per cui ha lasciato la ricerca e l’accademia.
La vita di un progetto, anche nella sua realizzazione, è fatta di carte, norme, incastri, opposizioni, e i materiali nudi, le barre di acciaio sagomate, le casseforti, il calcestruzzo appena gettato che si assesta sono cose che non capitano tutti i giorni. Su una delle spalle hanno già finito la gabbia dei ferri, e si preparano a casserare. Un castello di metallo rosso e lucente delinea le pile e le spalle del ponte, tranne che sulla pila centrale. Per lei, per la sua forma curva, sono stati realizzati casseri su misura, due semicilindri cavi di legno chiaro che risalta flessuoso fra la forza fredda del metallo.

La protagonista del romanzo di Veronica Galletta è Caterina, una donna. Caterina non è una madre, non è una figlia, non è un’amante, non è una moglie. Caterina è un ingegnere. Ingegnera, si dovrebbe dire al femminile, ma lei si accontenta del termine maschile, che è sempre meglio di “signora”, come la chiamano imbarazzati gli uomini che incontra al primo sopralluogo in cantiere. Caterina è un ingegnere, ed è questo a entusiasmarmi fin dalle prime righe. Al centro del romanzo c’è la sua vicenda professionale, sempre umana certo, ma che non è un corollario alla sua vita privata, a una relazione travolgente, a un rapporto familiare travagliato. Il cantiere, la costruzione di un argine fluviale nell’alta Val Padana, è al centro del romanzo e al centro della vita di Caterina.

Ora vi chiederete: se Caterina, con il suo argine e il ponte annesso, sono al centro del romanzo, chi è Nina?

Nina è l’altra. Nina è quella parte di lei, quella parte di noi, che di fronte a un dolore, a una difficoltà, a un ambiente ostile, vorrebbe solo rannicchiarsi sul letto, con il gatto, e lasciare il mondo fuori per scivolare nel dolore e nell’oblio del sonno. Nina è la fragilità, una parentesi che Caterina ha già sperimentato in passato, sempre per colpa di Pietro, da cui lei ha sviluppato una dipendenza affettiva. Quel Pietro che ancora una volta l’ha lasciata, senza spiegazioni, senza preavviso. Ma questa volta c’è l’argine. Un argine fisico che protegge il piccolo abitato di Spina, un argine mentale che le impedisce di cedere, di abbandonarsi al dolore. Costruzione contro distruzione.

In un anno pieno di intoppi, schermaglie con geometri, collaudatori e dirigenti della Provincia, avvistamenti di animali più o meno immaginari, rapporti tesi e fiducia conquistata,  nebbie da cui emergono consiglieri spettrali e rassicuranti, Caterina porta a termine il suo primo progetto. Mette a tacere l’ansia, ignora il sessismo dilagante, supera la sindrome dell’impostore, sopporta il freddo, il caldo, scaccia zanzare.

Costruisce un argine e costruisce se stessa.

Veronica Galletta ci fa dono di una storia edificante – sotto più aspetti – in cui ogni donna si può riconoscere. Una storia al femminile, ricca di sentimenti sfumati, ma soprattutto di immagini indimenticabili, di poesia fatta di impalcati, getti di calcestruzzo, provini e casseri, che ti entra nel cuore e che da oggi non ti farà più guardare un ponte con gli stessi occhi.

Titolo: Nina sull’argine

Autrice: Veronica Galletta

Casa editrice: Minimum Fax

Genere: Romanzo

Pagine: 224

Anno di pubblicazione: 2021

Prezzo: € 16,00

Tempo medio di lettura: 3 giorni

Suggerimento di lettura: se anche a voi è capitato di trovarsi sola in un ambiente maschile, se anche a voi quando ha cominciato a circolare l’hashtag #metoo è parso che forse forse sarebbe stato più indicato un #achinonèsuccesso, a voi consiglio Breve Trattato sul Sessismo Ordinario, dell’autrice francese Brigitte Gresy, edito da Castelvecchi.

Podcast suggerito: Ingegnere o ingegnera? Ascoltate la puntata del podcast Malalingua di Ilenia Zodiaco. Vi sarà tutto chiaro, anche il perché usare le parole giuste ci aiuterà a combattere la cultura sessista.

L’autrice

Veronica Galletta è nata nel 1971 a Siracusa. Ha un dottorato in ingegneria idraulica e ha lavorato come ingegnera prima di dedicarsi professionalmente alla scrittura. È autrice di racconti, pubblicati su riviste e quotidiani, di monologhi teatrali e di romanzi. Con il romanzo Le isole di Norman (Italo Svevo Edizioni) è stata finalista al Premio Calvino nel 2020. Vive a Livorno.

Cristina

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