Lettore medio

La misura del tempo (Gianrico Carofiglio)

9788806218140_0_0_422_75 Delle Foglie e poi?
In che senso, avvocato?
Ha lasciato solo il cognome?
Solo il cognome, sì.
Per alcuni mesi, così tanti anni prima che preferivo non contarli, avevo conosciuto una ragazza che si chiamava Delle Foglie. Era stato in un’epoca lontana nel tempo e lontanissima nella memoria.

Potrei cominciare questa recensione dicendo che amo i personaggi seriali specie quando non sentono la necessità di sopprimere la storia in favore di flussi di coscienza, momenti di riflessione o dilemmi sentimentali, belli sì ma da maneggiare con cura. È quello che fa magistralmente Gianrico Carofiglio ne “La misura del tempo”, edito da Einaudi, il cui protagonista, l’avvocato Guido Guerrieri, è il fulcro di una storia che mi ha conquistato sia per la struttura – definita da uno stile avvincente nel quale i dialoghi, sempre molto serrati, sono fondamentali – sia per la trama: quest’ultima ruota intorno ad un processo che vede Guerrieri impegnato come avvocato difensore di Jacopo Cardace, un giovane accusato di detenzione di stupefacenti e di omicidio.
Il lavoro non proprio impeccabile, effettuato dal precedente avvocato (venuto a mancare), portano la madre del ragazzo – Lorenza Delle Foglie – a rivolgersi all’avvocato Guerrieri affinché assista il giovane durante il processo di secondo grado. Quel nome, Lorenza Delle Foglie, non è nuovo all’avvocato che – una volta trovatosi di fronte la donna – riporterà alla mente alcuni ricordi legati al suo passato di giovane praticante. Alla fine degli anni ’80, infatti, Guerrieri aveva frequentato la donna e se ne era innamorato. Un sentimento ricambiato solo in parte da una donna profondamente cambiata, soprattutto dopo la nascita di Jacopo. A tal proposito: quale sarà il destino del giovane?

Pure stavolta, Carofiglio offre al lettore una storia molto interessante e regala, anche grazie all’uso sapiente del flashback, una visione approfondita di qualsiasi personaggio (da Guido alla sua partner e collega Annapaola, passando per Jacopo e sua madre). Gli stessi personaggi nei quali è molto semplice immedesimarsi, poiché hanno abitudini, vizi, passioni – soprattutto culinarie – che appartengono alla quotidianità di ognuno di noi.
Tuttavia, la popolarità di un personaggio come Guido Guerrieri potrebbe rivelarsi, paradossalmente, il punto debole per l’assegnazione del Premio Strega. Si tratta di un personaggio ormai noto in merito al quale è stato detto davvero tanto, forse troppo rispetto ad altre storie che faranno senz’altro leva sull’unicità della trama e del modo di raccontare la vicenda.

Titolo: La misura del tempo
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa editrice: Einaudi
Genere: Giallo giudiziario
Pagine: 288
Anno: 2019
Prezzo: € 18,00
Tempo medio di lettura: 4 giorni
Suggerimento letterario: Qualsiasi romanzo di Carofiglio che abbia per protagonista l’avvocato Guerrieri.

L’autore
Gianrico Carofiglio, magistrato dal 1986, ha lavorato come pretore a Prato, Pubblico Ministero a Foggia e come Sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Bari. È stato eletto senatore per il Partito Democratico nel 2008. Il suo primo romanzo è del 2002, “Testimone inconsapevole”, edito da Sellerio. Con quest’opera, che introduce il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, Carofiglio ha inaugurato il legal thriller italiano. Sempre con protagonista Guerrieri, da Sellerio seguono nel 2003 “Ad occhi chiusi” e nel 2006 “Ragionevoli dubbi”. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo “Il passato è una terra straniera” (Rizzoli, 2004); la graphic novel, col fratello Francesco, “Cacciatori nelle tenebre” (Rizzoli, 2007); “L’arte del dubbio” (Sellerio 2007); “Né qui né altrove” (Laterza, 2008); “Il paradosso del poliziotto” (Nottetempo, 2009); “Le perfezioni provvisorie” (Sellerio, 2010); “Il silenzio dell’onda” (Rizzoli, 2011); “Il bordo vertiginoso delle cose” (Rizzoli, 2013). Tra le più recenti pubblicazioni Einaudi si ricordano: “Una mutevole verità” (2014) e la nuova indagine di Guido Guerrieri “La regola dell’equilibrio”, “Passeggeri notturni” e “L’estate fredda” (2016); “Alle tre del mattino” (2017).

Paquito

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